Confessioni di un italiano

Biblioteca Nazionale Centrale di Roma

19 ottobre 2017 - Presentazione volume

Confessioni di un Italiano
Confessioni di un Italiano

Confessioni di un italiano
di Ippolito Nievo
Feltrinelli, 2017

Giovedì 19 ottobre alle 17,00 la Sala Macchia della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma ospiterà la presentazione di una nuova edizione della Confessioni di un italiano di Ippolito Nievo, a cura di Ugo M. Olivieri (Universale economica Feltrinelli / Classici, 2017). Dopo i saluti del Direttore della Biblioteca Andrea De Pasquale interverranno Rino Caputo, Fabio Pierangeli e Mariarosa Santiloni. Coordina Rino Caputo.  

Le confessioni di un italiano è un romanzo di educazione dei sentimenti. È incentrato sulla figura di Carlo Altoviti, che attraverso le sue vicende sentimentali ripercorre il processo di formazione dell'Unità d'Italia, dal senile tramonto della Repubblica di Venezia fino agli avvenimenti del 1856. Alle vicende di Carlo fa da contraltare - modernissima e spregiudicata - la Pisana, un personaggio femminile di assoluta complessità, di cui il protagonista si innamora fin dalla più tenera età. Quando Venezia viene svenduta da Napoleone con il trattato di Campoformio, vediamo la Pisana sdegnarsi verso il suo amante còrso, un ufficiale napoleonico di stanza in Veneto. La Pisana fugge a questo punto verso Milano, Firenze e Roma assieme a Carlo. Questi verrà a sua volta fatto prigioniero dai sanfedisti mentre combatte in difesa della Repubblica partenopea. Condannato a morte, viene rocambolescamente salvato proprio da un intervento della Pisana. Dopo la caduta di Napoleone, Carlo diventa liberale e si arruola tra le forze di Guglielmo Pepe. Ferito e catturato, viene processato per alto tradimento. Ancora una volta l'intervento della Pisana riesce a salvargli la vita e a farlo esiliare a Londra, dove lei amorevolmente si dedicherà a curarlo e a rimetterlo in sesto. Ma stremata dalle privazioni la Pisana muore, non nell'animo di Carlo, però, che continuerà a ricordarla per sempre come propria guida spirituale.

Cresciuto in una famiglia di sentimenti liberali, Ippolito Nievo (Padova 1831-Mar Tirreno 1861) si avvicina presto all’impostazione che Mazzini dava alla questione italiana. Nel 1856 subisce un processo per vilipendio alle guardie imperiali per una novella da lui scritta, L’Avvocatino. Partecipa alla campagna del 1859, arruolandosi nei Cacciatori delle Alpi, e in seguito segue Garibaldi nell’impresa dei Mille. Rimasto in Sicilia come intendente politico-amministrativo, muore in mare durante il naufragio del vapore Ercole, nella rotta Palermo-Napoli. Tra i suoi lavori diversi racconti, i romanzi Angelo di bontà (1856), ambientato in una Venezia in pieno disfacimento nel Settecento, e Il conte pecoraio (1857), delle raccolte di versi, alcune commedie e tragedie in versi, e una significativa attività di traduttore, tra cui le opere di Heinrich Heine e i canti popolari greci. Si è dedicato a scrivere anche alcuni opuscoli di carattere più chiaramente politico, oltre naturalmente alle Confessioni di un italiano (nei "Classici" Feltrinelli, 2017; a cura di Ugo M. Olivieri), sicuramente una delle opere maggiori dell’intero Ottocento italiano, stesa in pochi mesi tra il 1857 e il 1858, e infine pubblicata postuma nel 1867.