I Novissimi


 

Gruppo-64-unito

 

Se anche l'arte è destinata a entrare nelle logiche del consumo, non risulta più possibile fare poesia in senso tradizionale, l'unica strada percorribile appare quella della dissacrazione e di una rottura totale: sono gli anni della neoavanguardia. Nel 1961 esce l'antologia I Novissimi. Poesie per gli anni '60, che raccoglie testi di Elio Pagliarani, Alfredo Giuliani, Edoardo Sanguineti, Nanni Balestrini e Antonio Porta. Da quella prima manifestazione si dà vita a un vero e proprio gruppo d'avanguardia, il «Gruppo 63», che nasce dall'incontro di poeti, scrittori e intellettuali durante un convegno a Palermo tenutosi nell'ottobre del 1963.

Recuperando la carica eversiva delle avanguardie storiche e rifiutando in maniera netta il panorama culturale italiano, i poeti riproducono la mancanza di senso del mondo contemporaneo attraverso una sperimentazione radicale. Il testo si apre al caos verbale, ai collage linguistici – è il caso di Come si agisce, poemi piani di Nanni Balestrini –, alla mescolanza dei generi come nella Lezione di fisica e Fecaloro di Elio Pagliarani, a una successione di elenchi e iterazioni. Se Alfredo Giuliani con Povera Juliet e altre poesie e Antonio Porta con I rapporti si abbandonano a un linguaggio frantumato, Edoardo Sanguineti con Laborintus porta alle estreme conseguenze il plurilinguismo, immergendosi in una palus putredinis propria della società contemporanea.