10 anni di Spazi900
Biblioteca nazionale centrale di Roma
27 gennaio 2025 - Spazi900
10 anni di Spazi900
Il Museo Spazi900, primo museo italiano dedicato alla letteratura contemporanea in una biblioteca pubblica, compie 10 anni dalla sua prima apertura al pubblico, avvenuta nel 2015 con l’inaugurazione prima de La stanza di Elsa, poi della Sala Pier Paolo Pasolini.
Attraverso un allestimento sempre in fieri, che si è andato ampliando e arricchendo in questi anni grazie alle nuove donazioni e acquisizioni portate avanti dalla Biblioteca, il Museo inaugura l’anno con nuove opere e documenti per ricordare questa significativa ricorrenza.
Entrano nel percorso permanente due ritratti di Enrico Falqui a firma di Giorgio de Chirico e Franco Gentilini. Il Museo omaggia così il critico letterario, che con i suoi libri e le sue carte è uno dei protagonisti indiscussi del percorso espositivo, avendo contribuito con la sua biblioteca e la sala a lui intitolata a far sì che la Nazionale di Roma divenisse uno dei poli più significativi e riconosciuti per gli studi sulla letteratura italiana del Novecento. Il ritratto firmato da Giorgio de Chirico, a matita e tempera, è di un giovane Falqui; quello di Gentilini, ad olio, presenta in alto la dedica: «a Enrico Falqui, / il suo amico Gentilini / nel 1942».
Sempre proveniente dagli eredi Falqui è un manoscritto autografo su carta papiro di Salvatore Quasimodo:
“Antiche mani nei fiumi / coglievano papiri”. I due versi, tratti dalla poesia Dormono selve, raccolta in Oboe sommerso, sono dedicati all’«amico intermittente»: «A Falqui, con affetto / Quasimodo. 4.1.’67». La sezione dedicata a Salvatore Quasimodo si è arricchita, inoltre, del dattiloscritto della poesia Ride la gazza, nera sugli aranci, raccolta in Ed è subito sera, e di alcuni documenti relativi al conferimento del premio Nobel per la letteratura per l’anno 1959: il telegramma di Gustav VI Adolf del 22 ottobre 1959, nel quale
il re di Svezia esprime al poeta le sue sincere felicitazioni per il conferimento del premio, il telegramma di ringraziamento di Quasimodo e la mappa dei posti a sedere del Palazzo reale di Stoccolma dell’11 dicembre 1959 con il poeta seduto al centro.
Il 2025 è un anno anche di altre importanti ricorrenze. Gli Ossi di seppia di Eugenio Montale compiono 100 anni, pubblicati nel 1925 da Gobetti. In mostra è esposto l’esemplare del 1931 dell’opera che Montale donò a Sandro Penna con la dedica autografa: «A Sandro Piuma / con affetto / E.M. / 17.XII.1932».
Ricorrono, inoltre, i 50 anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini e Carlo Levi, le cui stanze nel museo permettono di entrare nella loro officina di lavoro.
Nella Sala Pier Paolo Pasolini il visitatore entra idealmente in contatto con le borgate e con i personaggi che popolano la sua opera, ricreati e raccontati attraverso i romanzi Ragazzi di vita e Una vita violenta, e con le immagini dei film Accattone e Uccellacci e uccellini. L’approdo è il laboratorio dello scrittore tra le carte possedute dalla Biblioteca nazionale: oltre ai due romanzi, le tragedie, Passione e ideologia, Il sogno di una cosa, Progetto per un film su San Paolo, La nuova gioventù, La Divina Mimesis, Lettere luterane.
La Sala Carlo Levi ricorda Levi pittore con i suoi ritratti di scrittori e Levi scrittore con Cristo si è fermato a Eboli, all’interno di uno spazio che ricostruisce un angolo di vita con il suo cavalletto e alcuni arredi provenienti dall’appartamento di via dei Due Macelli 97 di Linuccia Saba, a lungo frequentato.
Buona visita!
Ingresso libero
Lunedì - giovedì 10.00-18.00
Venerdì 10.00-14.30
Visita virtualmente il museo attraverso il Portale Spazi900: http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/spazi900