Futurismo e Avanguardie. Roma - Mosca - Milano - Weimar - Parigi
Biblioteca nazionale centrale di Roma
26 settembre 2024 - Giornata di studio
Seconda giornata di studi sul futurismo
Giovedì 26 settembre 2024, ore 15.00-18.00
L’Utopia totale: l’Internazionale futurista
Il Manifesto futurista di Marinetti veniva pubblicato a San Pietroburgo appena un mese dopo l'uscita su Le Figaro e già negli anni 1911-12 Gončarova e Larionov (in patria definito “padre del Futurismo russo”) furono i concreti iniziatori del movimento in Russia. Nel 1913 il pittore Kazimir Malevič, il compositore Michail Matjušin e lo scrittore Kručënych redassero il manifesto del Primo congresso Futurista russo. Al movimento, conosciuto anche come Cubofuturismo o Raggismo, aderirono personalità come Majakovskij. Nel gennaio 1914 Marinetti stesso si recò a Mosca. Dal movimento d’avanguardia futurista nacquero subito dopo due importanti avanguardie artistiche, il Costruttivismo e il Suprematismo. L’attenzione che i giornali e il pubblico dedicarono a Marinetti fu enorme ma non ci fu la stessa attenzione da parte dei “Futuristi russi”. Il temperamento, le declamazioni e la grande capacità di comunicazione di Marinetti riscossero successo ovunque, fino a ipotizzare una “internazionale futurista”. L’ultima mostra futurista si tenne nel 1915 a Pietrogrado. Il dialogo europeo continua e le assonanze formali con l’avanguardia sovietica (e poi anche con le altre) diventano poi molteplici. Anna Maria Mazzucchelli nel ’34, recensendo su «Casabella» la Mostra del decennale, a proposito delle sale di Sironi, Baldessari e Pratelli scrive: “La mostra della Rivoluzione nel gusto della pittura novecentista per la violenza dei chiaroscuri e la gratuità architettonica si riallaccia al futurismo italiano e alle correnti della pittura europea intesa unicamente nei suoi valori illustrativi. Solo la galleria dei Fasci evoca Mel’nikov e Lissitzkij, la cosa più riuscita di tutta la mostra”. Sironi nell’articolo L’architettura della Rivoluzione sul “Popolo d’Italia”: “Con ciò un’altra esperienza e fra le più interessanti è stata fatta, nuovissima in Italia e altrove e che ha avuto crediamo due soli altri esempi paragonabili a quelli di Roma: a Colonia nella Mostra della Pressa e a Mosca nella Mostra della rivoluzione bolscevica”. Va precisato che Sironi insieme a Muzio aveva allestito il padiglione italiano alla Mostra internazionale della stampa a Colonia nel ’28 in concomitanza con la presenza di El Lisickij autore del padiglione sovietico.
Presentazione
Giovanni Papi
Centro Studi Roma
Introduzione
Fabio Benzi
Docente e Storico dell’arte
Interventi e Comunicazioni
Daniela De Angelis
Storica dell’arte contemporanea
Federico Fratini
Filmaker
Guglielmo Gigliotti
Docente storia dell’arte moderna e contemporanea
Antonella Greco
Storica dell’arte e dell’architettura
Francesco Gallo Mazzeo
Critico e Storico delle arti visive
Marco Maria Sambo
Segretario OAR
Luigi Prisco
Architetto
Benedetto Todaro
Quasar Institute for Advanced Design