Politics of the Sword. Duelimg, Honor and Masculinity in Modern Italy

Sala 1 - Biblioteca nazionale centrale di Roma

11 giugno 2008 - Presentazione volume

Politics of the Sword
Politics of the Sword

Dopo l’unità, l’Italia è stata colta da una sorta di “duellomania” nazionale, manifestatasi al ritmo di quasi un duello al giorno. D’altra parte molti uomini seri e potenti, appartenenti in gran parte alla classe politica, continuano a considerare il codice cavalleresco e il duello, suo cruento regolatore, necessari, se non essenziali, alla salute morale della nuova nazione.

Il volume di Hughes analizza le ragioni dell’intensificarsi del duello, sostenendo che ha giocato un ruolo nella formazione, nel consolidamento, e nell’andamento dell’Italia unita e liberale. Il codice d’onore offre infatti un modello comune e un legame d’identità maschile a quelle èlites patriottiche che affrontano le conseguenze della formazione di un paese vario e contraddittorio. Inoltre i duelli sono anche strumenti di pacificazione delle tensioni e dei rancori post-unitari fra democratici, moderati, repubblicani, e monarchici. Basato sull’esclusività sociale e delimitato da tante regole e pratiche scritte, il duello permette al ceto dirigente di godere di un monopolio dell’onore, che contribuisce a consolidarne il prestigio.

Diventa un’arma simbolica di lotta emancipatrice durante il Risorgimento e continua ad offrire immagini di valore marziale e di disciplina maschile, che compensano psicologicamente a livello individuale i fatti militari poco gloriosi del nuovo Paese sulla scena internazionale.

Agli inizi del Novecento il duello si presta facilmente al culto della violenza e dell’ipermascolinità, tipici prima del movimento nazionalista e più tardi di quello fascista. Basato su concezioni individualistiche, si rivela tuttavia non rispondente agli scopi dello stato totalitario emergente negli anni Trenta. Gli organi del regime provano a soffocarlo, burocratizzando l’onore con il proliferare delle corti d’onore ufficiali e semi-ufficiali. Inoltre, la fine della libertà di stampa e il controllo assoluto sul discorso politico, entrambi antiche copiose sorgenti delle vertenze cavalleresche, contribuiscono gradualmente alla diminuzione dei duelli. Indebolito, il duello sparisce con la seconda guerra mondiale, ad esclusione di alcuni scontri, notevoli soprattutto per la loro eccezionalità.


Ente promotore: Biblioteca nazionale centrale di Roma


Sala 1 - ore 17.00 

Ingresso libero

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