Fondo arabo

Nel 1913 Carlo Alfonso Nallino, professore di Istituzioni e Storia musulmana all'Università di Roma, fu incaricato dall'allora direttore Giuliano Bonazzi di acquistare un consistente nucleo di testi arabi, con il dichiarato proposito di porre la Biblioteca Nazionale di Roma allo stesso livello delle altre biblioteche nazionali europee, ricche, per motivi storici e culturali, di collezioni arabe e orientali. Il lavoro di acquisizione e catalogazione proseguì fino al 1917, quando, a causa della guerra, si interruppe. Venne ripreso solo nel 1927, ma da lì a poco terminò definitivamente.
La collezione, quindi, pervenuta in Biblioteca grazie ad un acquisto mirato e programmato, copre vari ambiti della cultura araba: lingua, letteratura, religione, diritto e storia.
Il fondo arabo (circa 2000 opere a stampa) è consultabile grazie ad un catalogo a schede disponibile presso il settore delle Collezioni orientali. Manoscritti arabi di varia provenienza sono confluiti nel fondo dei Manoscritti orientali.