Fondo cinese

Il nucleo originario della raccolta risale all'attività missionaria dei gesuiti in Cina tra XVI e XVIII secolo. Esso confluì nella Biblioteca Nazionale, insieme alla Biblioteca Major dei gesuiti e alle altre biblioteche monastiche, al momento della sua costituzione (1875), all'indomani dell'Unità d'Italia. Negli anni immediatamente successivi, la collezione venne incrementata con l'acquisizione della biblioteca di Carlo Valenziani, professore di Lingue e Letterature dell'Estremo Oriente all'Università di Roma e con i libri che sia la Legazione italiana sia il Comando delle Forze armate italiane, entrambe a Pechino, avevano raccolto nei primi anni del XX secolo. Si arricchì ancora con la raccolta Perris (1959) e successivamente con il dono della biblioteca dell'Associazione Italia-Cina (1993). Importante soprattutto per i testi legati all'attività dei missionari e grazie alle successive acquisizioni, la raccolta fornisce strumenti e fonti indispensabili per lo studio della Cina classica. La raccolta (circa 20.000 volumi a stampa per 7.500 titoli) comprende anche 681 testate di periodici e 35 testate di quotidiani, mentre i manoscritti, provenienti dalla biblioteca dei gesuiti, sono stati collocati nel fondo Manoscritti Orientali.

Per il fondo antico a stampa è disponibile un catalogo a schede per autore-titolo e uno per materia compilati negli anni Trenta del secolo XX.

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