I premi letterari

Morante e BellonciIl Novecento è il secolo degli incontri e dei confronti nei caffè, nelle trattorie, nei salotti, ritrovi a volte del tutto casuali che hanno dato origine a progetti, iniziative destinate a ricoprire un ruolo significativo nella storia letteraria del secolo.

Durante queste occasioni conviviali vengono ideati anche i maggiori premi letterari, che operano ancora oggi. Dai due più antichi, il Bagutta, nato nella notte piovosa dell’11 novembre 1926 all’interno di una trattoria toscana in via Bagutta a Milano, scoperta per caso da Riccardo Bacchelli, e il Viareggio, poi Viareggio-Rèpaci, nato nell’estate del 1929 sotto gli ombrelloni della Versilia per iniziativa di un gruppo di amici, gli scrittori Leonida Rèpaci, Carlo Salsa e Alberto Colantuoni, si passa nel dopoguerra al ritrovarsi ogni domenica nell’appartamento romano di Viale Liegi dei coniugi Bellonci. Nel 1947, durante un pranzo in trattoria, nasce l’idea di un premio letterario di narrativa grazie al sostegno della famiglia degli Alberti, produttori del liquore Strega: viene così fondato il premio letterario Strega degli “Amici della domenica”, la cui premiazione ogni anno si tiene in estate nel suggestivo ninfeo di Villa Giulia.

Negli anni le principali città d’Italia divengono protagoniste dei premi letterari: da Venezia con il Campiello, nato nel 1962, a Palermo con il Mondello, istituito nel 1975, passando per Napoli con il premio omonimo dal 1954 e per Pescara con il premio Flaiano dal 1973. Ma anche la provincia fa sentire la sua presenza: nel 1958 a Frascati, nella provincia romana, dopo una cena in trattoria nasce l’idea di un premio dedicato alla poesia su iniziativa di un gruppo di amici poeti: Antonio Seccareccia, a cui il riconoscimento è stato intitolato dal 1997, Ugo Reale e Giorgio Caproni.

Scorrere i nomi dei vincitori dei diversi premi è così un altro modo di attraversare la letteratura del Novecento tra i suoi maggiori protagonisti e nomi meno noti, tra battage pubblicitari e lanci promozionali, tra vivaci polemiche e questioni letterarie.