L’ultima vittima di Hiroshima. Il carteggio con Claude Eatherly, il pilota della bomba atomica
Biblioteca Nazionale Centrale di Roma
25 settembre 2016 - Presentazione volume
L'ultima vittima di Hiroshima
Il carteggio con Claude Eatherly, il pilota della bomba atomica
di Günther Anders
a cura di Micaela Latini
Mimesis Edizioni
Lunedì 26 settembre alle 17,00, presso la Sala 1 della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, sarà presentato il volume di Günther Anders L'ultima vittima di Hiroshima. Il carteggio con Claude Eatherly, il pilota della bomba atomica, a cura della docente dell'Università di Cassino Micaela Latini, edito da Mimesis Edizioni (introduzione di Robert Jungk e prefazione di Bertrand Russell). Intervengono il giornalista di «Repubblica» Antonio Gnoli e i docenti Maria Pia Paternò (Università di Macerata) e Stefano Velotti (Università La Sapienza di Roma). Sarà presente la curatrice.
Claude Eatherly, pilota e meteorologo, era un ragazzo texano di 27 anni quando ordinò lo sgancio della prima bomba atomica della storia, Little Boy, che colpì Hiroshima il 6 agosto 1945. Nonostante la giovane età, non era certo un dilettante: per quella missione vennero scelti i migliori piloti della U.S. Army Air Force, ed Eatherly aveva già dato prova del suo valore militare, abbattendo, nel corso della sua fulminante carriera, più di trenta aerei nemici. Dopo lo sgancio della bomba, tuttavia, lasciò l'esercito e rifiutò qualsiasi riconoscimento al valore da parte degli Stati Uniti. Compì anche maldestre rapine e altri piccoli crimini, con la speranza di trovare sollievo nel biasimo collettivo. Ma ciò non bastò a placare i suoi dilanianti sensi di colpa ed Eatherly venne internato in un ospedale psichiatrico. Fu in questo momento, quattordici anni dopo Hiroshima, che iniziò un carteggio con Günther Anders, il filosofo tedesco autore del capolavoro L'uomo è antiquato. Il risultato è questo libro: un commovente scambio epistolare tra Anders e un'anima persa, in cerca di un'espiazione tanto impossibile quanto necessaria. Dopo anni di assenza dalle librerie, torna disponibile una delle testimonianze più toccanti sul disastro che cambiò per sempre la coscienza collettiva.
"La tecnicizzazione dell'esistenza: il fatto che, indirettamente e senza saperlo, come le rotelle di una macchina, possiamo essere inseriti in azioni di cui non prevediamo gli effetti, e che, se ne prevedessimo gli effetti, non potremmo approvare - questo fatto ha trasformato la situazione morale di tutti noi. La tecnica ha fatto sì che si possa diventare "incolpevolmente colpevoli", in un modo che era ancora ignoto al mondo tecnicamente meno avanzato dei nostri padri."