Presentazione dei nuovi spazi espositivi dedicati a Mirella Bentivoglio e Beppe Salvia e alla raccolta di ritratti di poeti di Loretta Surico.

Biblioteca Nazionale Centrale di Roma

14 maggio 2019 - Mostra

Mirella Bentivoglio, Beppe Salvia e Loretta Surico.
Mirella Bentivoglio, Beppe Salvia e Loretta Surico.

Martedì 14 maggio 2019, ore 17:00

Andrea De Pasquale, direttore della Biblioteca nazionale centrale di Roma, invita alla presentazione dei nuovi spazi espositivi dedicati a Mirella Bentivoglio e Beppe Salvia e alla raccolta di ritratti di poeti di Loretta Surico.

Il museo letterario Spazi900 della Biblioteca nazionale centrale di Roma, ideato e progettato dal direttore Andrea De Pasquale e curato da Eleonora Cardinale, si amplia grazie a recenti acquisizioni. A conclusione del museo, dopo la seconda Galleria degli scrittori, nuovi spazi vengono dedicati a esperienze significative del contemporaneo che si muovono l’una verso la sperimentazione, l’altra verso la tradizione ‘apparente’, combinando inediti giochi di parole. Da una parte l’esperienza della poesia concreta e visiva attraverso l’opera di Mirella Bentivoglio, dall’altra gli anni Ottanta in versi attraverso l’opera di Beppe Salvia.

Grazie alla recente donazione da parte delle figlie Marina, Leonetta e Ilaria è stato possibile realizzare uno spazio dedicato all’artista con sue opere e libri-oggetto: Mirella Bentivoglio: giochi di parole-immagini. Il fondo di Mirella Bentivoglio è costituito da carte autografe, un ricco epistolario, opere, libri e riviste, che ne testimoniano la lunga attività nell’ambito della poesia concreta e visiva e i rapporti con il mondo culturale del tempo.

La sfera del poetico incontra quella del visuale: la parola si stacca dalla frase, diviene immagine, si isolano sillabe e lettere e si ricombinano in accostamenti mentali inediti e slittamenti di senso.      Dall’esordio poetico del 1943 con la raccolta di versi Giardino, Bentivoglio approda negli anni Sessanta alla scoperta dei valori visivi del segno linguistico, lavora sul linguaggio-immagine elaborando strutture simboliche di origine alfabetica, fino a giungere a una «libertà totale di mosse». Ne Il cuore della consumatrice ubbidiente gioca con le due “C” della Coca Cola, disposte specularmente a formare un cuore, scompone la parola e isola ‘oca’. L’uovo, il seme, il libro, l’albero sono destinati negli anni a divenire i suoi oggetti simbolici. La forma uovo può evocare il potere creativo dell’inconscio in Uovo e portauovo, genesi e cultura, o con ironia la condizione umana nella società dei consumi ne Il consumatore consumato uomo à la coque. La forma uovo viene assunta anche come seme – la vita che rinasce –, come ne La scrittura di Mirella Bentivoglio, uno dei suoi libri-oggetto, che dalla pietra arriveranno alla terra con il Libro Campo.

Davanti allo spazio Bentivoglio, una sezione del museo è ora dedicata a Beppe Salvia: giochi di parole antiche in lingua nuova. La Biblioteca infatti ha acquisito dal fratello Rocco le carte di Beppe Salvia relative alle sue poesie e ai suoi racconti e i suoi disegni. Al vivace clima di rinnovamento della poesia a Roma negli anni Ottanta contribuisce in diverso modo una nuova generazione di poeti e artisti al loro esordio, tra questi Beppe Salvia. Poeta di cose, di luoghi, di gesti: «Noi proviamo in questa notte a scrivere della vita e della morte». Di fronte a una nuova visione del reale, Salvia crea immagini di estrema chiarezza espressiva e al tempo stesso recupera le forme della tradizione con precise scelte lessicali e metriche, tra parole desuete e ritmo cantabile. Partecipe delle due riviste romane «Braci» e «Prato pagano», allestisce il suo primo volume di poesie, Estate di Elisa Sansovino, che uscirà postumo nel 1985 nei «Quaderni di Prato pagano», del quale è esposto il dattiloscritto con correzioni autografe, insieme a suoi disegni e testi autografi.

Di Salvia è esposto anche un ritratto realizzato da Loretta Surico. In linea con l’attenzione rivolta alla poesia contemporanea, la Biblioteca ha acquisito per donazione i ritratti e le litografie che l’artista ha dedicato ai poeti contemporanei  realizzati  per la  rassegna “Psicoanalisi asciutta  – a tavola con il poeta” del 1981, ai quali se ne aggiungono altri nella ristampa dal titolo “la Congiura dei Poeti” del 2005 ed altri di anni precedenti e successivi al 1980. A partire dalla Sala dedicata a Pier Paolo Pasolini, i ritratti di Loretta Surico accompagnano il percorso museale lungo tutta la seconda Galleria degli scrittori.