Uno sguardo sulle rotte antiche: la catalogazione e digitalizzazione del Fondo Carte nautiche

Biblioteca nazionale centrale di Roma

14 marzo 2025 - Digitalizzazioni

Giacomo-Olives,-Portolano,-dettaglio-(Carte-nautiche-3)
Giacomo-Olives,-Portolano,-dettaglio-(Carte-nautiche-3)

Uno sguardo sulle rotte antiche: la catalogazione e digitalizzazione del Fondo Carte nautiche

Perfetta combinazione tra arte, scienza e tecnica, e spesso prodotte per fini puramente pratici, le carte nautiche sono tra i prodotti più affascinanti e rari del nostro passato.

Presso il Dipartimento Manoscritti e Rari della Biblioteca nazionale centrale di Roma è custodito il Fondo Carte nautiche (Carte nautiche 1-8), all’interno del quale sono conservati 8 esemplari, tutti databili tra la metà del XV e la metà del XVII secolo.

Come accaduto per la gran parte dei suoi fondi storici, anche le carte nautiche confluirono tra le collezioni della Biblioteca a seguito delle leggi di soppressione delle corporazioni religiose e confisca dei beni ecclesiastici, emanate nel 1866 con il Regio Decreto n. 3036 ed estese in seguito al territorio di Roma, con Legge 1402 del 19 giugno 1873.

Uno degli episodi più coinvolgenti di questo delicato momento storico si verificò nel 1878, con il ritrovamento, in una stanza della Bibliotecha Secreta del Collegio Romano, di una botola murata, la quale immetteva in un ripostiglio. All’interno di questo nascondiglio, tra i vari cimeli, furono ritrovati 5 documenti cartografici in pergamena.

Jacopo-Millo,-Atlante,-tavola-III-(Carte-nautiche-6)

Tra essi, il più antico e sorprendente, poiché dato fino ad allora per disperso, è il Planisfero del sacerdote e cartografo genovese Bartolomeo Pareto (Carte nautiche 1), datato 1455 e appartenuto alla collezione privata del gesuita spagnolo Padre Juan Andrés.

Oltre al Planisfero del Pareto, furono riportati alla luce altri 4 portolani realizzati su pergamena, ognuno di essi arrotolato sul proprio umbilicus (asticella cilindrica di legno, talvolta anche d'osso o d'avorio, intorno alla quale si avvolgeva la pergamena) e infilati in un astuccio cilindrico rivestito di cuoio. I portolani rinvenuti sono: due del cosmografo genovese Giacomo Maggiòlo (Carte nautiche 2 e 5), datati 1561 e 1567 e confezionati per la Marina Medicea dell’Ordine di S. Stefano; uno realizzato dal cartografo spagnolo Jaume Olives nel 1561 (Carte nautiche 3) e uno a firma di Placidus Caloiro et Oliva (Carte nautiche 7), prodotto a Messina nel 1636 ancora una volta per la Marina Medicea dell’Ordine di S. Stefano.

A seguito delle soppressioni degli ordini religiosi, alla Biblioteca pervennero anche una carta disegnata nel 1569 dal cartografo portoghese Diogo Homem (Carte nautiche 4) e un Atlante realizzato verosimilmente tra il 1582 e il 1590 da Antonio Millo (Carte nautiche 6), composto da 12 carte nautiche e 11 carte geografiche, per un totale di 23 tavole illustrate.

Diogo-Homem,-carta-nautica-(Carte-nautiche-4)Solamente una tra le carte conservate nel fondo è frutto di un acquisto sul mercato antiquario: la carta nautica 8, del cartografo messinese Jacopo Russo, datata 1535 e raffigurante una veduta del Mediterraneo.

Prima d’ora, il fondo Carte nautiche era stato oggetto di una prima descrizione intorno agli anni ‘70, a seguito di un censimento interno alla Biblioteca condotto sul materiale cartografico sia manoscritto che a stampa, ma solamente di recente è stato descritto anche nel database Manus OnLine.

L’occasione è stata fornita dalla conferenza internazionale del CERL tenutasi lo scorso ottobre presso la Biblioteca nazionale centrale di Roma e incentrata sulla stampa in Europa di libri in caratteri non latini (European Printing in Non-Latin Scripts) e dalla mostra Re-writing the wor(l)d allestita a corredo dell'evento, nella quale sono stati esposte, fra le varie opere, alcune carte nautiche e atlanti manoscritti.

Infine, la successiva campagna di digitalizzazione, condotta interamente “in house” grazie alla continua collaborazione fra la Sala Manoscritti e Rari, l’Ufficio Digital Library e l’Ufficio Riproduzioni ha reso possibile per la prima volta la riproduzione integrale delle singole carte nautiche.

Il fondo può essere esplorato nella biblioteca digitale cliccando qui.