Forni

Giorgio Forni
Rousseau, Leopardi e il soggetto moderno

Assai presto il nome di Rousseau cade sotto la penna del Leopardi adolescente, fra il 1810 e il 1812. E quando il Leopardi quasi ventenne prenderà a scrivere nel 1817 i primi appunti dello Zibaldone, fin da subito la sua indagine speculativa ruoterà tutta intorno all'antitesi "natura-incivilimento", al fatto che "la raison n'est pas un meuble qu'on pose et qu'on reprenne à son gré" (Nouvelle Héloïse II, 17), e insomma alla condizione moderna di "chi per abito riflette, e non può deporre al bisogno la riflessione" (Zib. 1064). Gli studi leopardiani hanno per lo più insistito sulla conoscenza limitata o indiretta di Rousseau, relativa principalmente al Discours sur l'inégalité e al concetto di "stato di natura", ma il problema dei modi di costituzione del soggetto moderno in Leopardi non si può davvero intendere senza passare per i concetti roussoiani di "immaginazione" e di "libertà".